Le maschere di carnevale della tradizione
Pubblicato da il cerchio dei sogni in festività · 28 Febbraio 2022
Tags: maschere, di, carnevale, carnevale, nella, tradizione
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LE MASCERE DI CARNEVALE DELLA TRADIZIONE
Nel carnevale italiano sono tante le maschere tradizionali, ognuna con le sue caratteristiche, ognuana con la sua città di origine.
Vediamone alcune
ARLECCHINO
Arlecchino è nato a Bergamo ed è molto conosciuto per il suo vestito di "100" colori.
Il suo vestito è molto colorato in quanto, essendo povero, i suoi amici gli regalarono i pezzi di stoffa avanzati dai loro costumi di carnevale per realizzarlo.
E' stravagante e scapestrato, ma molto coraggioso ed astuto e con la battuta sempre pronta
BRIGHELLA
Anche lui di Bergamo, antagonista di Arlecchino.
Attaccabrighe e imbroglione, insolente con i sottoposti e ossequioso con i padroni.
Il suo vestito rappresenta la "livrea", simbolo dell'appartenenza ai padroni
PANTALONE
Rappresenta un vecchio mercante veneziano avaro e brontolone.
Crede solo nel denaro ed è facilmente raggirato dalla moglie e dalle figlie.
E' nervoso e rompiscatole e spesso finisce per prendere le botte
DOTTOR BALLANZONE
Vive a Bologna e rappresenta un personaggio pedante e brontolone, parla tanto e non conclude nulla, ma è anche dotto e sapiente.
Spesso porta un libro sotto il braccio
COLOMBINA
Anche lei di Venezia, unica maschera femminile.
E' una briosa e furba servetta, vivace, sapiente, bugiarda, maliziosa e pungente.
Chiaccherona, parla veneziano e schiaffeggia senza misericordia chi osa importunarla mancandole di rispetto
GIANDUIA
E' una maschera popolare torinese, il suo nome deriva dal dialetto piemontese "Gioan d'la douja" che significa Giovanni del boccale.
Ha tutte le buone qualità del popolano piemontese, ma è caparbio e sospettoso.
E' un galantuomo, ama la buona tavola, il vino e l'allegria
MENEGHINO
E' la maschera milanese e impersona un servitore rozzo ma di buon senso.
Generoso e sbrigativo anche se all'apparenza egoista, spavaldo a parole.
PULCINELLA
E' la mascera più antica d'Italia, già conosciuta ai tempi dei romani.
Personifica vizi e virtù del borghese napoletano.
Questa maschera è stata acquisita anche da diverse culture europee: Inghilterra. Germania, Olanda, Spagna assorbendo le diverse culture nazionali.
Sobrio nei movimenti, lento, goffo e di poche parole, ma quando parla è sempre secco e pungente.
RUGANTINO
Romano di nascita, il suo nome sembra derivare da "ruganza" arroganza.
E' un provocatore un po' insolente, ma in realtà è un cane che abbaia e non morde.
Minaccia ma è lui che le prende sempre e la sua battuta ormai divenuta celebre è “Me n’ha date tante, ma quante je n’ho dette!”.
Speriamo di averti divertito e incuriosito e ti aspettiamo nei nostri prossimi blog