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Pubblicato da il cerchio dei sogni in fibre tessili · 25 Febbraio 2022
Tags: lana.comesiricavalalana
LA LANA

Fin dai tempi più antichi la ricchezza dei popoli, in particolare di quelli nomadi, era valutata dai capi di bestiame che essi possedevano.

Frammenti di tessuti di lana dell'epoca neolitica sono stati rinvenuti nell'Europa Occidentale, in Palestina, nello Jutland, in Inghilterra, in Danimarca e nei paesi scandinavi e fra le fonti più antiche che menzionano l'allevamento delle pecore come fonte di ricchezza è la Genesi.

La prima fase della lavorazione della lana consiste nella tosatura, operazione molto importante e delicata, che, in Italia, si esegue preferibilmente dall'aprile al luglio, ma talvolta anche in autunno.
Il vello tosato deve risultare il più compatto e spesso possibile e deve conservarsi intero con la stessa forma che aveva sul corpo dell'animale.
La lana più pregiata è quella ricavata dalle spalle e dal dorso dell'animale; dal petto e dall'addome si ricavano lane di seconda qualità, dalla coda e dalle cosce di terza.

Gli animali, prima della tosatura, vengono sottoposti al lavaggio.
La tosatura vera e propria si effettua con un tipo speciale di cesoia a molla, o, meglio ancora, con le apposite macchinette tosatrici.
I velli che si ricavano da questa operazione hanno l'aspetto di un materasso dalla forma simile a quella dell'animale e nel quale i peli sono tenuti insieme dal grasso trasudato.
I velli così tosati vengono sottoposti alla cernita nei luoghi stessi di tosatura, arrotolati con la parte del pelo all'interno e inviati alla classificazione.
Questa operazione consiste nel dividere ciascun vello nelle varie parti costituenti, che si differenziano per la lunghezza e finezza di filamenti, e dalle quali si ricaveranno lane di diversa qualità.
I velli, così imballati, costituiscono le lane grezze sucide; si dicono lane saltate quelle ottenute da animali lavati con acqua tiepida o fredda, o che siano fatti passare in un corso d'acqua prima della tosatura.

Le lane provenienti dalla tosatura delle pecore (le lane sucide, quindi) vengono sottoposte a lavaggio in apposite vasche contenenti una soluzione calda di acqua, sapone e carbonato di sodio e quindi avviate alle due successive fasi di preparazione alla filatura.
La prima di queste è la "carbonizzazione" che avviene per via umida, in soluzione di acido solforico, o per via secca, con gas cloridrico, e ha lo scopo di eliminare le impurità, come materie vegetali e terrose, peli morti, sudiciume in generale.
Le lane così trattate vengono essicate e quindi sottoposte a "oliatura": questa operazione si effettua irrorando le fibre con emulsioni di oli di ricino, oleina e da altri allo scopo di facilitare lo scorrimento tra fibra e fibra e rendere più agevole la successiva operazione di filatura.

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